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Informazioni personali

martedì 31 gennaio 2012

Schettiniamoci per non affondare in luoghi comuni

"Esaltazione della città"- realizzazione 2012
del pittore V.Moretti

Leggendo Henry Miller "Tropico del capricorno" , pubblicato a Parigi nel 1939, mi imbatto in quelle stranezze che trasformano gli italiani in personaggi noti per particolari fatti di cronaca o per stranezze metropolitane che si ritrovano in letteratura, e mi spiego meglio riportandovi un breve passaggio nel libro : "ha settant'anni ormai e si accontenterebbe di qualunque cosa. Ha lettere di raccomandazione meravigliose, ma noi non possiamo prendere nessuno sopra i quarantacinque. Quarantacinque a New York è il termine massimo. Squilla il telefono ed è un mellifluo segretario dell' YMCA. Potrei far eccezione per il ragazzo che è appena entrato nel suo ufficio - un ragazzo che è stato in riformatorio per un anno circa? Cosa ha fatto? Ha cercato di violentare sua sorella. UN ITALIANO ,NATURALMENTE. ..."
Questa immagine italiana, oggi è ancor presente con risatine e associazioni di immagini alle ben note vicende del Concordia . L'essere paragonato al comandante Schettino è indice di incapacità e leggerezza all'italiana.
E proprio come direbbe Emilio Fede:"che figura di mer..", dobbiamo riconoscere che il nostro il nostro savouir faire  non ha molto successo.

giovedì 26 gennaio 2012

assenzio

apologia del corpo, mescolanze cosmiche, emozione del nulla,  cenere sui corpi, particelle senza tempo, colpi di spazzola,
soggetti senza predicato-re, dissonanze,
attrazione fisica, perdita della memoria.
Solitudine di massa, immagini riflesse nella memoria, desiderio di assenzio, alexander platz,  città sotto assedio,  a testa china, paura  di amare, inebetiti e stanchi di guardare,   cuffie in ascolto, marcia senza scarpe, disarmati e offesi. 
Lotta senza quartiere,
quartieri senza lotte.
Nulla di nuovo, restiamo a guardare.

mercoledì 25 gennaio 2012

dissezioni,sottocultura delle immagini

dissection #2
L'immagine distorta come elemento di contaminazione,disgregazione di corpi macilenti, deformità  e sottocultura delle civiltà, congestione delle immagini

   

trasformazione delle emozioni in immagini recalcitranti, eccessi dei corpi , movimento nel Maelstrom,  voragini di cristallo, chirurgie dei corpi



staticità dei corpi , moltiplicazione seriale, stratificazione sociale, decessi, eccessi, pandemiche evoluzioni del nulla, esaltazione della foresta ,quale, pensieri, istanti, tagli osservazione estinta

dissection  #1

nodi al pettine, luci senza senso, fumi di alcool, bromuro, atropine sugli occhi,   tiratina di orecchi,  plebei, arrotolati senza pudore, colpevoli di amore, libagioni di  arance fuori stagione

mercoledì 18 gennaio 2012

America's

 
 
                                                       






Ti saluto America di Mariolina Eccher Zanella
..
Ti saluto America con la mia voce d’Europa
con il corpo ed il pensiero di un continente
che ti fu madre e padre stupito
che fu sposo inebriato alla tua verde carne offerta
che ti fu assassino negli occhi d’oro di Montezuma
e stupratore alla tua innocente bellezza.
Secolari maree dell’Atlantico hanno levigato le tue radici
hanno cristallizzato i piedi dei tuoi scopritori
hanno fatto di te il gigante del grande occhio possente.
La ricca geometria della tua terra
consegna il corpo in due oceani golosi di dollari e di potere.
Cemento verticale  cresce come ameba divorante
nelle tue lunghissime braccia.
Ingiusta America con la faccia gemella del tuo sud.
Foreste d’ossigeno  e arterie di fiumi.
Fu civiltà viva l’arcobaleno che stringe la pietra inca
fu piaga e fucile il tuo schiavo, divorata la freccia india e la penna.
Ed è urlo di uomo questo immenso spazio
ed è tuo il dito che spalanca l’ombrello atomico nel cielo.
Come astri brillano le cellule smembrate di Whitman
il poeta della tua forma.
A quale uomo giusto fu consegnato
il dubbio della decisione e della salvezza
dove ora condivide la sua calda carne con la terra del futuro
quale riposo eterno gli è stato concesso
quale vivificante resurrezione .
Ingiusto uomo del pianeta.
Abbiamo cantato tutte le conchiglie e i minerali
e tutti gli uccelli del cielo
e tutte le specie degli esseri viventi
e abbiamo cantato la speranza
e abbiamo contagiato la sciagura e l’orrore
e abbiamo ucciso la saggezza
ma inevitabile corre l’acqua della terra
verso il punto fermo della vita.
Lucente Rio Negro,Urubamba impetuoso di tropicale calore,
Rio delle Amazzoni primogenito
la bellezza cambiò nome e divenne fiume
e violenza di sapore nei frutti
e si confuse la giada peruana con tutti i verdi della terra
e lievito di sole diede il rosso iniziale al fiore del banano.
Magica Puno, il tuo carnevale è un girotondo dell’universo.
Pietra sacra al Condor.
Si asciuga la pioggia sul mio corpo
si confondono i secoli suddivisi nelle razze e nelle religioni.
Crudele e forte l’uomo, sempre eguale al suo modello.
Dubbio ancestrale, carne nelle arterie,
qui mi inginocchio e qui si fa chiaro,
qui termina il buio del cuore
qui il tempo di tortura nella spietata ricerca.
Tutto si apre e risplende, tutto prende forma e luogo.
L’agave quando fiorisce muore
e la notte originaria si spalanca sull’alba dell’anima mia.
Nascono fiori menti nell’orchidea selvaggia
un fiore si fa lampo e si snoda nello strisciare del boa
capovolto e inservibile lo scorpione ucciso.
S’invola dall’altezza del tempio l’attimo della mia chiarezza
e si stabilisce l’ordine delle mie solitudini
perfette come giri di pianeti
liane aggrappate al cielo
dove ferme stanno le iniziali della mia genesi.

POSTFAZIONE:

Non capita a tutti avere in famiglia una poetessa.
La scorsa domenica dopo pranzo abbiamo potuto riascoltare questa bellissima poesia ,scritta dopo un viaggio in America. Non sono mancati aneddoti e imprevisti che ci hanno fatto sorridere.
Ne approfitto per invitare due nostri amici alla lettura,  pronti a partire in viaggio di nozze proprio in quelle terre.