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venerdì 21 ottobre 2011

Massimiliano Fuksas :arte e architettura

Massiliano Fuksas è uno degli architetti italiani di maggior fama. Precoce nel disegno, esercita da subito un'innata passione, tanto da essere accolto nell'atelier di De Chirico, poi la grande svolta. La mamma è sempre la mamma, lo convince a iscriversi alla facoltà di architettura a Roma. Fuksas ,classe '44 cresce nel  periodo post bellico, non certo un buon periodo italiano, però nell'ambiente romano ha l'opportunità di conoscere importanti intellettuali tra cui Bertolucci, Pasolini, Asor Rosa.  Perchè mi piace questo artista? Semplicemente perchè è geniale, le sue creazioni sembrano sfidare i limiti della gravità , i limiti della percezione, mi piace inoltre per le sue idee originali.  Sostiene infatti che: " la buona architettura sia molto vicina alla scultura. Il materiale diventa materia quando acquisisce significato  poetico all'interno dellacostruzione, nel suo essere espressione di qualcos'altro alimenta i nostri sensi".
Tanto per citare alcuni suoi progetti :  intervento fieristico presso il polo Rho -Milano Fiera - costruzione reticolare che attraversa i padiglioni variando continuamente forma, e ancora il nuovo centro ricerche Ferrari di Maranello, le twin towers a Vienna, maison des arts a Bourdeaux in Francia, paese  che per primo apprezzò il suo talento, Europark1 a Salisburgo, il centro espositivo a Bassano del Grappa, lo show room Armani a Hong Kong e Shangai.
Tempo fa avevo letto un bellissimo libretto dal titolo "dove abitano le emozioni", era l'intervista a due personaggi noti uno psichiatra: Paolo Crepet e l'architetto Mauro Botta (altra eccellenza). Il titolo in sè svelava il pensiero di architettura, e  non sterile modernismo di sabbia e cemento, ma concetto creativo di spazi e luoghi abitati, proprio dove vivono le emozioni. L'architettura deve essere stimolante, rilassante, piacevole.  Questa idea di archiettura  non è  tanto diversa da Fuksas dove la sua  poetica non è altro che creare spazi piacevoli, emozionanti.
Fuksas racconta che:" quello che mi ha sempre affascinato è la bellezza dell'assenza della forma, l'imperfezione della bellezza. Mi sono sempre chiesto come si possa riuscire a fare dell'architettura senza forma, senza che ci sia una dimensione non solo geometrica, ma complessa. E'per questo che credo che gli artisti , anche i peggiori sono meglio degli architetti, perchè partono sempre da una visione , mentre gli architetti non ne parlano mai, parlano sempre di un progetto".
Trovo questo argomentare interessante poichè pone una questione vera, e cioè quella di separare l'intuizione artistica alla progettazione che è fatta di misure, di dogmi alle quali sembra impossibile uscirne. E' difficile mettere assieme la razionalità dell'ingegnere, la creatività dell'architetto, e la libertà dell'artista.
Un' altra interessante considerazione che Fuksas riporta nella collana [i protagonisti dell'architettura abbinata alla testata di Repubblica e l'Espresso] è questa:" credo che un buon architetto debba essere un geografo. Cerco sempre di dare ai miei progetti un'energia ( e qui vedete parla di progetti, e non di creazioni), una tensione".
Lo studio sulla realtà virtuale dice Fuksas ha un influsso positivo sul lavoro dell'architetto. La nuova architettura contemporanea sarà irregolare,  qualcosa di rigido e geometrico  spezza quel ritmo spontaneo , il risultato sarà un nuovo disordine. I piani regolatori PRG non servono, rallentano solo il processo di adattamento. L'idea di ordinare il disordine molto spesso peggiora la situazione preesistente.
Concludo , lasciando a Voi alcune immagini  di alcuni suoi progetti e la curiosità di questo grande architetto.

vista twin towers di Vienna -angolazione tra le due torri di 59°

particolare auditorium Bassano del Grappa

bozzetto per twin towers di Vienna

particolare della vela fiera Rho -Pero (MI)

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