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lunedì 26 settembre 2011

YU- GI- OH ... il culto del potere...

 YU-GI-OH  letteralmente «Re dei giochi», è un popolare manga e anime giapponese ideato da Kazuki Takahashi incentrato su personaggi che giocano un gioco di carte chiamato Duel Monsters (chiamato originariamente Magic & Wizards nel manga) in cui ogni giocatore acquista ed assembla un mazzo di carte mostri, magie e trappole per sconfiggersi a vicenda.
IN QUESTO CASO un simpatico lettore ci ha inviato le nuove carte yu-gi-oh destinate a sbancare qualunque gioco di carte.
Queste sono solo alcune  del vastissimo mondo del gioco yu-gi-oh.
Il nome è stato scelto dall'autore anche per assonanza con la parola yūjō (), cioè «amicizia», in cui sono contenute le iniziali dei due protagonisti Yūgi e Jōnouchi, per evidenziare anche il rapporto che li lega.

domenica 25 settembre 2011

mercatino di antiquariato sui navigli di Milano

Che bella giornata! La giornata ben soleggiata ci ha regalato un magnifico panorama dei navigli. L'ultima domenica del mese si danno appuntamento sui navigli gli antiquari provenienti da ogni dove, presentando ai milanesi un campionario di unica bellezza. Antichità e modernariato, trasformano i navigli in passerella d'onore per i residenti: curiosi acquirenti. Ci sono andato con mia moglie, e abbiamo visto tanti bellissimi oggetti: grammofoni, radio antiche, spalliere, candelabri, lampade, mobili, oggettistica di moderniato in gran quantità. Incuriositi dai grammofoni siamo entrati in una bottega  ritrovando tanti pezzi di storia.

Ai botteghini un via vai di gente , favorito dal bel tempo. E'ancor più bello vedere quanta gente come te ritrova in quegli oggetti tanta storia .
- " Vedi quello ce l'avevo quando ero piccola, e quell'altro che carino te lo ricordi? "
Una giornata fantastica. Anche se poi non abbiamo comprato nulla, ma l'aver visto tante cose belle ci ha riempito di felicità e di curiosità.






A far capolino il traghetto dei navigli, che accompagna  curiosi e turisti . E' stato ripristinato dalla regione, che ha voluto valorizzare questo tratto navale , e che in passato costituiva per la città il transito delle merci fluviali. Anche la veneranda fabbrica del duomo di Milano ha ricevuto attraverso questi canali le materie prime per la sua costruzione.




Ecco si vede il traghetto attraversare questi stretti canali.









giovedì 22 settembre 2011

Cattelan e l'arte

Cattelan  ha con l'arte un rapporto inconsueto, l'immagine del papa piegato da una meteora non è frutto di chissà quali argomentazioni filosofiche, nè di chissà quali strane idee politiche. Cattelan si spinge oltre , crea quella tensione tra l'autore, artista , genio e il fruitore, l'osservatore, il pubblico.
Cattelan riesce a intuire ciò che ci rende detestabili, e sfrutta questa tensione per creare scalpore, orrore, eccitazione, genio.
La sua autobiografia non autorizzata, scritta da Francesco Bonami, ex direttore biennale 2003, si beve, anzi legge a grandi sorsate come un buon bicchiere di birra . E' vivamente consigliato a chi della lettura preferisce la curiosità, e vuole evitare a tutti i costi quello scrivere forbito, che  dice  un c@zzo, e che fa tanto  chic .
L'immagine di Kennedy nella bara senza calzini e senza scarpe in fondo, è l'idea che Cattelan vuol trasmettere al pubblico, più vicino all'idea di home più che di house.
Kennedy con quest'opera è definitivamente morto .






Qui Cattelan per la prima volta in un museo in Olanda , attira l'attenzione delle  guardie e del pubblico, con questo corpo (il suo) che esce dal pavimento. In fondo  ha sempre desiderato fare lo scassinatore, il ladro che s'intrufola, colui che sfida il pubblico prendendosi quasi in giro, mettendo se stesso davanti allo specchio.
Cattelan scrive:"Un'altra volta ,sempre non sapendo cosa mostrare, andai in un commissariato di polizia e denunciai il furto di un'opera invisibile .Il poliziotto mi fece il verbale senza battare ciglio,. io mi chiedevo , e me lo chiedo ancora, se quel poliziotto non sapesse cosa voleva dire la parola invisibile o se fosse talmente lontano dall'idea dell'arte che non gli sembrava strano che esistesse un'opera invisibile."




















mercoledì 21 settembre 2011

Escursioni d'arte di Maurizio Cattelan

Sto leggendo la biografia di Cattelan, non lo scrittore,  bensì quell'artista noto al mondo col nome di Maurizio Cattelan.
"L'arte non faceva del mio vocabolario. eppure adesso, al bordo della carreggiata, qualcosa dentro mi stuzzicava l'appetito. Chiusi gli occhi , pensai a come poteva sentirsi artista. Pensavo che un musicista capisce di esserlo perchè dentro sente la musica accesa come la radio a casa nostra. Ma un artista? Cosa può sentire dentro uno che deve fare delle cose? Per essere artisti, pensavo, bisogna essere capaci di vedere dentro di noi delle cose che fuori non ci sono, che non esistono"... (omissis) , e continua :"perchè io artista non mi sentivo proprio. L'unico gesto artistico che avevo compiuto era stato quello di fare i baffi con il pennarello alle statuette di Sant'Antonio nella parrocchia in cui facevo il chierichetto ogni domenica. Quando il parroco lo scoprì  mi mandò a casa  e non mi fece fare più il chierichetto."
Cattelan racconta nel libro scritto da Francesco Bonami (Maurizio CAttelan - autobiografia non autorizzata) tante storie, ma soffermandoci sul tema dell'arte scrive:"l'arte è una forma di pigrizia. Eppure quando uno è artista non può riposare mai. Non si può dire - per una settimana non sono artista - L'arte è un lavoro 24 ore su 24,7 giorni alla settimana, 365 giorni l'anno. L'arte mette la pigrizia al servizio del mondo".
Forse Cattelan  è un artista che ama prendersi in giro, poichè ridere è ciò che viene più facile, poichè come lui stesso racconta , le lacrime gli sono state private già da piccino.
Quindi un artista per caso, per vocazione potremmo dire , anche se l'arte oggi più che un'idea del genio, è un business di mercato. Tutto ciò potrebbe portare alla morte dell'arte vera, quale espressione di libertà , l'unica che una persona in quanto artista è capace di creare. 
Il meccanismo tra bellezza e necessità , è antico quanto la storia , poichè l'unica vera bellezza è quella che piace a ognuno di noi , e non quella che viene dai media o dalla critica positiva. 
Un evento artistico rimane fine a se stesso, non rappresenta l'artista che fa fatica a riconoscersi, incasellato in uno stile, in una moda, in una disciplina che appartiene a se stesso.
L'artista che ritiene di riconoscersi in quello che altri dicono che lui è , non è vero artista, in quanto l'inquietudine che prende gli artisti li allontana sempre dal presente, sono una valvola di sfogo per non impazzire.
Vorrei congedarmi da voi lettori, lasciandovi con un pensiero dello stesso Cattelan:
" Ho sempre fatto fatica a tenere la matita in mano. Una volta però feci un bellissimo disegno di montagne rosse. La mamma si arrabbiò. per lei le montagne non erano rosse. Me le fece colorare a forza di verde. Da grande, un giorno, facendo una passeggiata al tramonto , vidi le montagne colorarsi tutte di rosso. Pensai: mamma avevi torto".





martedì 20 settembre 2011

La bellezza delle stelle marine

ranxerox


Ranxerox

domenica 11 settembre 2011

in bicicletta sul naviglio pavese

Andare in bicicletta sui navigli è uno spettacolo da valorizzare , poichè il lento fluire delle acque rende magico il paesaggio lombardo. Eppure parliamo di una località vicinissima  a Milano, poichè siamo nella zona del Parco del Ticino sud.
Oggi, attrezzato di  lettore mp3 , macchina  fotografica e tanta voglia di pedalare ho attraversato un pezzo del naviglio  sud. La musica completava il quadro campestre, avevo scelto una musica rilassante  di origne asiatica, con suoni e voci che evocavano un tempo sospeso. Potevo osservare la natura in un'  unica  materia , dove l'uomo da sempre segue il flusso del fiume, che è lo stesso scorrere lento del tempo, del sangue nel corpo, del cielo.
No non avevo bevuto, capivo quanto stavo bene nel pedalare e osservare la natura tutt'attorno.
Il suono del lettore mp3 aiutava la mia meditazione, e mi faceva comprendere come fossimo tutti parte , dove tutto scorre e continuerà per sempre a farlo : il fluire calmo  delle acque , il nuotare lento dei pesci , il pedalare a tempo della mia bicicletta.
Poi, dopo un'ora e forse più di pedalate sono tornato sui miei passi, ho invertito il senso di marcia e sono tornato a casa. E' stato molto bello, spero la prossima settimana poter ripetere la stessa esperienza.
Vi terrò informati.

venerdì 9 settembre 2011

Grattachecca tra le domande del quiz alla Sapienza: è bufera

Pubblicato il: venerdì, settembre 9th, 2011

Grattachecca tra le domande del quiz alla Sapienza: è bufera

Grande polemica per la domanda relativa ai i gusti della gelateria «grattachecca di Sora Maria» selezionati come una delle domande dei test d’ammissione per le professioni universitarie.
Il test, che secondo i responsabili non era di cultura generale ma di logica, chiedeva: «Nei pressi del noto Liceo Tacito di Roma si trova la “grattachecca di Sora Maria”, molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare quali sono i gusti tipici serviti? Menta, limone, amarena, cioccolato…». Chi non ha compreso il senso della domanda, ha pensato a una domanda assurda, promettendo ricorso.
INUTILE COMMENTO, PER CHI INTENDE INTRAPRENDERE LA CARRIERA UNIVERSITARIA. O FAI COME DICE IL RETTORE OPPURE TROVATI UN'ALTRA OCCUPAZIONE.
Il rettore dell’università Sapienza di Roma, Luigi Frati rimanda al mittente le polemiche e difende la legittimità della scelta fatta_: «Se l’Udu vuole presentare un ricorso faccia pure, tanto lo fa ogni anno, non c’è problema. Quella inserita nei test di accesso non è una domanda su chi è la signora Maria, ma una domanda di logica».
AHHAH NON AVEVO CAPITO, ORA SI CHE E' PIU' CHIARA LA RISPOSTA CARISSIMO RETTORE.
MA A CHI VUOI DARLA A BERE.
COMMENTO:
ANCHE NELL'ERRORE IL RETTORE TENTA DI PERSUADERCI CHE SIAMO NOI POVERI IMBECILLI, INDIFESI E IGNORANTI A NON CAPIRE LA DOMANDA.
LASCIA UN COMMENTO AL FATTO DEL GIORNO....

sabato 3 settembre 2011

LA BUONA FOCACCIA DI RECCO : COME PREPARARLA, COME MANGIARLA

Oggi prepararò la FOCACCIA DI RECCO.
Recco , nota cittadina sulla costa ligure non solo per le sue spiagge ma soprattutto per la sua focaccia detta appunto di Recco.
La preparazione prevede:
500 gr di farina O
1 cucchiaino e mezzo pieno di sale 
1 pentolino acqua tiepida
8 cucchiai di olio extra vergine di oliva , meglio se ligure
800 gr di crescenza di Recco, che ha un nome dialettale particolare, ingrediente che non ho , e che mi arrangerò con stracchino del supermercato che è più morbidoso .

Preparazione:

Impastare la farina in una terrina di plastica con acqua tiepida , sale e mani unte di olio. 
Versare a poco a poco l'acqua tiepida e amalgamare la farina aggiungendo 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva. L'impasto deve risultare molle , perchè sarà poi steso per farne due forme.
Procediamo con calma.
Dopo aver impastato e reso molle tutta la farina , avvolgerla con poca farina nella stessa terrina di plastica e lasciate riposare 1 ora almeno, meglio se in ambiente riscaldato. Alcuni testi dicono due ore, io ci proverò con 1 ora , poichè non è presente alcun lievito.
Dopo che l'impasto si è riposato, lavorare un poco  e dividere a metà per ricavarne due mezzi impasti, stendere bene col mattarello, rendendo la sfoglia sottile.
Preparare la teglia, anche qui la tecnica artigianale vorrebbe l'uso di teglie di rame , poichè la cottura a 300 gradi per 8 minuti come vorrebbe la tradizione , rende la focaccia tipica.
Invece, non avendo tutto ciò , userò la teglia tradizionale di alluminio, con fondo basso, larghezza 30 cm circa. Ungere bene la teglia  e stender il primo strato di sfoglia, rifinendo i bordi. 
Ora inizia il bello , e cioè prendere lo stracchino che ho acquistato e a piccole cucchiaiate spargere sulla sfoglia.
Stendere la seconda sfoglia che coprirà lo  stracchino e creare piccoli  aperture, cioè spezzando la sfoglia in più punti.
Aggiungere  tre cucchiai di olio e salare bene.  
Cuocere al forno a  220 gradi per 20 minuti circa.... e buon appetito.
Cotto e mangiato tutto FINE.
 

Direi che la focaccia è riuscita, con queste annotazioni:
nell'ultima fase non mettere troppo olio , nè troppo sale.
Comunque una buona birra , in questo caso una Paulaner , purchè fresca, sarà ottima per il pasto o la cena che sia.

giovedì 1 settembre 2011

Orwell che ancor c'incanta

Ho finito di leggere il libro di Orwell - 1984. E' incredibile ! E' il  delirio di una realtà fantascientifica simile a Cube, ricordate? Il contenuto del libro oltre a riproporre l'immagine di un uomo : Winston,  e di una donna : Julia, in quel rapporto di amore uomo/donna nel presente totalitario del Grande Fratello , che tutto vede e tutto sente, squarcia l'immagine stessa dell'uomo privandolo della sua natura , offendendo l'immagine stessa di Dio.
E' un racconto, se così può definirsi, pieno di particolari sulla Neolingua, sulla necessità di slogan come:
"la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza"
"chi controlla il passato, controlla il futuro, e chi controlla il presente, controlla il passato".
Se fate caso , leggendo il libro, trovate spesso l'immagine descritta nel luogo dove non vi è tenebra, facendo pensare al futuro, cosa che invece il GF intende distruggere ,e che anche nel film si vede come luogo verde , lontano, visto da una finestra, con alti arbusti che ricordano vagamente una delle immagini di fondo di Windows.
Winston, il protagonista, si sforza di mantenere integro il pensiero , tiene un diaro nel quale annota:
"la libertà consiste nella libertà di dire che due più due fanno quattro. Se è concessa questa libertà , ne seguono tutte le altre". L'epilogo è che Winston subirà ogni sorta di umiliazione, di tortura, di isolamento, poichè il potere del GF non è un mezzo ma è il fine. Winston mantiene vivo il pensiero , perchè associa il sentimento di amore di Julia, strappatale dalle mani dei soldati , e ciò è intollerabile per il GF in quanto le civiltà del passato pretendevano di essere fondate sull'amore e sulla giustizia ,mentre quella del GF è fondata sull'odio.
Come si fa a pensare una società che dedica "due minuti di odio" in una sorta di isterismo collettivo e amore per il GF? Eppure , il pensiero di una certa letteratura antiutopica , basti ricorda Huxley, Butler, e ancor prima Zamjatin ci fa capire come una certa società meglio sviluppata, potrebbe risultare facile al  delirio, all'utopia, al potere, al delirio.
Raccomandare la lettura di questo libro? Non saprei, poichè molto è scritto in una forma che ai nostri giorni potrebbe anche venir accettata da certe masse falangiste, riesumata da certi bolscevichi, esaltata da certi reazionari. NO, credo che questo libro debba essere letto solo a certe condizioni umane.
Censuro questo libro, poichè poco ci è dato di conoscere di chi ne fu l'autore, anche se dello stesso apprezzo la professionalità, l'originalità e il terrore  dei suoi contenuti.
Consiglio invece la lettura dell'omonimo autore : "la fattoria degli animali" , più digeribile...auguro  a tutti buona lettura